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L’Arcidiocesi di Milano lancia la “Missione Possibile” per la tutela delle nuove generazioni colpite dalla pandemia.

L’unione fa la forza.
Un concetto universale che, nella settimana della giornata mondiale per l’educazione, deve essere declinato sul piano del supporto e della tutela delle nuove generazioni. Uno degli aforismi più noti di Nelson Mandela recita:

“L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”. Un concetto talmente attuale che può essere adattato a questi tempi pandemici. Più che cambiare, infatti, questo mondo deve essere curato, non solo in termini sanitari. Serve una rivoluzione, un colpo di reni sul fronte culturale, umano, istituzionale che possa davvero dare risposte ai nuovi bisogni della comunità.

È questo il senso della cordata educativa presentata dall’Arcidiocesi di Milano, che ha inserito Pepita tra i titolari di una squadra chiamata a raccogliere una sfida determinante per i prossimi decenni. Un team che si unisce attorno ad un manifesto: MISSIONE POSSIBILE, firmato da 15 soggetti impegnati nella prevenzione e per il contrasto del disagio giovanile. I Giovani, d’altronde, sono proprio la categoria che sta pagando il prezzo più caro degli effetti collaterale della Pandemia. Un prezzo che la società è destinata a pagare in termini di costi sociali già oggi molto evidenti e che ha spinto la Diocesi ad intervenire unendo le migliori competenze ed esperienze che esprime il territorio.

Un percorso da condividere con i giovani nel territorio della Diocesi, attraverso la collaborazione tra oratori, scuole, società sportive, terzo settore, volontariato e famiglie. Fiducia, accoglienza, corresponsabilità, cura, reciprocità e comunità sono le parole chiave che guideranno un’azione coordinata destinata ai ragazzi e a tutta la comunità educante.

IL MANIFESTO

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In piedi, secondo da destra, il Vicepresidente Pepita: Andrea Ballabio