Nell’anno scolastico 2020/2021 Pepita ha realizzato diversi interventi di sostegno psicologico rivolto ad alunni, famiglie e docenti per far fronte alle fatiche psicologiche legate alla pandemia da covid19 e ai suoi effetti collaterali: mutato contesto sociale e famigliare, cambiamento di stili di vita, immersione massiccia nelle tecnologie digitali, incertezza legata al futuro.
L’attivazione dello sportello di ascolto individuale, sia per adulti che per alunni, è stato debitamente preceduto da alcuni incontri di presentazione del progetto con lo scopo di spiegarne gli aspetti tecnici e di delineare una cornice di senso.I docenti hanno avuto la possibilità di partecipare ad un incontro di formazione pensato per dare uno spazio di condivisione e confronto, in un clima di accoglienza e di rispetto reciproco, in cui fosse possibile riflettere su quali possano essere gli strumenti di pensiero più efficaci per affrontare la complessità del periodo scolastico attuale.
I dati rilevati
- 87% → alunni che per la prima volta hanno avuto un colloquio con un professionista psicologo
- 43% → alunni che hanno raccontato un disagio personale per la prima volta a qualcuno
- 35% → alunni che hanno richiesto spontaneamente più di un colloquio
RIlevante è la percentuale degli alunni che per la prima volta hanno avuto e sfruttato l’occasione di avere un colloquio di consulenza con uno psicologo, conoscendone il modo di operare e aprendosi così alla possibilità di fruire di tale servizio anche in futuro.
Alta è anche la percentuale degli alunni che per la prima volta hanno raccontato in sede di colloquio il loro malessere. Oltre a confermare l’importanza di fornire ai giovani, all’interno dell’istituzione scolastica, un tempo e uno spazio riservato dove poter essere ascoltati e non giudicati, il dato lancia un appello al mondo adulto, perché possa sempre più interrogarsi sulle migliori strategie per poter accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita a 360°.
Si nota una grande differenza numerica tra la scelta di partecipare ad un colloquio a distanza o in presenza: tanti alunni hanno preferito un incontro vis a vis, nonostante lo sforzo di far fronte a momenti di blocco ed imbarazzo.
Non emergono temi legati a particolari difficoltà scolastiche in senso didattico, quanto piuttosto problematiche legate al rapporto con i pari vissute nell’ambiente scolastico, in cui si sviluppano spesso dinamiche di relazione faticose, tipiche della preadolescenza. Più volte gli alunni hanno riportato la fatica di creare gruppo nel contesto difficile della pandemia, che ha costretto a rimescolamenti delle classi e un’alternanza deleteria di didattica in presenza e a distanza. Evidente una sub-organizzazione di classe spesso celata ai docenti, ma che influisce enormemente sul benessere degli alunni preadolescenti, incidendo di conseguenza sul raggiungimento degli obiettivi scolastici.
Spesso emergono vissuti ansiosi legati all’autostima e, ancora una volta, ai rapporti sociali con i pari. Parallelamente all’ascolto sono state spesso fornite indicazioni sul modo migliore di comunicare con l’altro e con se stessi, imparando a valutare razionalmente i propri pensieri per poter sperimentare dinamiche emotive diverse e più gestibili. Più volte durante il colloquio l’alunno è stato spronato ad esercitare nuovi modi per conoscere se stesso in relazione all’altro e a focalizzarsi su aspetti meno evidenti, ma pur sempre significativi, della sua persona.
In alcuni casi, in accordo con l’alunno, sono stati coinvolti anche i genitori o il docente coordinatore di classe con l’obiettivo di garantire una rete di sostegno al minore una volta concluso il progetto. Lo sportello di ascolto è servito in altri casi a fare da filtro con i servizi di salute territoriali in grado di prendere in carico le situazioni che necessitavano di uno spazio più ampio rispetto alla consulenza di ascolto scolastica, limitata dai vincoli del contesto.
Il valore del supporto psicologico
La peculiarità del counseling psicologico ha aiutato le persone incontrate a mettere in parola grovigli emotivi e sensazioni che, se non detti, possono sfociare in agiti raramente comprensibili (ai docenti, ai genitori, agli amici…).
Evidente è il valore preventivo del progetto di supporto psicologico, che ha permesso di ascoltare i disagi e talvolta le curiosità degli alunni in un contesto raramente emergenziale. Prevenzione significa abituare i giovani, i docenti e i genitori a prendersi cura di tutti gli aspetti della propria vita quotidiana, per non lasciare che, a lungo andare, tante minime criticità si accumulino e si trasformino in un malessere difficile da gestire.